Fumo, alcol, stress, inquinamento ma anche prodotti per l’igiene, alcuni farmaci, sostanze contenute in contenitori di plastica e imballaggi. Sono queste le cause principali di un problema che, oggi, ha raggiunto numeri mai visti prima. Ne parla il dottor Andrea Russo, urologo direttore di CURA – Centro di Urologia Avanzata, con sede a Milano e Saronno.
Un caso di infertilità su tre ha una causa maschile, e i dati sono ancora in aumento. «Come confermato ormai da molti studi scientifici – dice il dottor Andrea Russo, – sono diminuiti i livelli di testosterone maschile a causa di cattive abitudini, come fumo e alcol, ma anche di stress, inquinamento e dell’esposizione a prodotti che contengono sostanze chiamate interferenti endocrini con cui veniamo a contatto ogni giorno con la dieta e l’igiene personale. Il testosterone è l‘ormone steroideo che permette la maturazione degli spermatozoi e ne influenza quantità e qualità. Tuttavia, sebbene siano molti i fattori esterni che aumentano il rischio di infertilità maschile, la sola conta degli spermatozoi non è un indice dimostrato e certo di infertilità.»
Si chiamano ftalati, parabeni, bisfenolo A (BPA) e sono presenti in imballaggi, contenitori in plastica, cosmetici di uso quotidiano. «Il sospetto è che l’esposizione ripetuta e prolungata a queste sostanze che si trovano in contenitori e bottiglie di plastica, creme e prodotti per l’igiene personale – continua l’esperto – possano influenzare e ridurre la fertilità alterando qualità e quantità degli spermatozoi, e aumentare il rischio di alcuni tumori soprattutto se l’esposizione ripetuta e prolungata a queste sostanze avviene dal concepimento alla pubertà. Infatti, sebbene sia solo un sospetto, sembra che l’aumento dei casi di tumori al testicolo e di altre anomalie dell’apparato genitale maschile quali ipospadia e criptorchidismo, possa avere le stesse cause dell’infertilità maschile che inducono una produzione di sperma di peggiore qualità.»