Sono tante le domande alle quali non sappiamo rispondere e di sicuro, per noi maschi, quando si parla di problemi intimi, la figura dell’Andrologo è poco conosciuta. Cosa fa l’Andrologo, cosa cura, come lo fa? In precedenza ci siamo occupati della sua figura, chi è l’Andrologo , oggi ci soffermiamo a spiegare cosa fa!
Quando va bene la migliore risposta sull’argomento da parte degli uomini è: “è il ginecologo degli uomini”. Che l’argomento non sia tra i principali dibattiti affrontati dagli uomini è di facile intuizione ma oggi l’informazione viaggia veloce e su molteplici canali. Uno di questi è internet che fornisce, come in questo caso, delle informazioni veritiere e verificabili.
Essere informati è importante perché non si sa mai, ma nella vita potremmo aver bisogno di un Andrologo e renderci conto che non sappiamo neanche cosa fa!
Vediamo adesso di capire esattamente cosa fa e cosa cura L’Andrologo. Le patologie comunemente trattate dall’Andrologo sono:
Per capire cosa fa un Andrologo è utile capire subito quali patologie tratta e come arriva a fare una diagnosi corretta. Specialmente in questo settore esistono molteplici cause che concorrono ad una patologia, ad esempio, la disfunzione erettile può essere causata da malattie vascolari come l’aterosclerosi, la disfunzione endoteliale, fattori psicologici (stress, ansia da prestazione, depressione), traumi o lesioni al pene ma anche l’uso di alcuni farmaci.
Districarsi tra le cause e individuare con precisione la diagnosi corretta per risolvere o migliorare il problema del paziente è il compito al quale è chiamato l’Andrologo. Come si arriva ad una diagnosi? Il primo passo, il più importante, sulla via del miglioramento o della soluzione del problema lo si compie durante la prima visita! È questo il momento in cui il paziente si apre allo specialista, riferendo i dettagli del problema. In sostanza la visita dall’Andrologo.
Questo di fatto è lo scoglio maggiore rispetto al quale molti uomini storcono il naso, non fosse altro per un motivo di imbarazzo nel parlare dell’argomento o di fastidio nel dover mostrare le parti intime ad un dottore, maschio. Di fatto però è anche l’unica possibilità per giungere a una diagnosi chiara di quale sia il problema per il quale ci siamo rivolti allo specialista.
Per rassicurarvi possiamo dire che tutti gli Andrologi hanno sviluppato un’ottima capacità di relazionarsi ai pazienti e di instaurare un clima semplice e schietto, con un po’ d’ironia. La visita si articola in due momenti salienti, l’anamnesi e la palpazione che non a caso seguono questa sequenza.
La visita dall’andrologo e del tutto simile alla maggior parte delle visite specialistiche. Non necessita una preparazione ma se avete documentazioni ed esami pregressi, portateli con voi, saranno utili a completare il vostro quadro. Sostanzialmente l’anamnesi è la fase introduttiva dove si instaura il dialogo Dottore-paziente e nella quale vengono raccolte il maggior numero di informazioni possibili sulla storia e sullo stile di vita del paziente. Alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, attività fisica o sedentarietà, patologie a carico, casi in famiglia di patologie andrologiche, che tipo di farmaci si stanno assumendo e l’andamento della vita sentimentale e sessuale.
La palpazione rappresenta la parte fisica della visita dove lo specialista esaminerà la forma, le dimensioni e l’aspetto dei testicoli e del pene. Per chi presenta disturbi urologici o ha più di 50 anni, l’esame comprende anche la valutazione della prostata al fine di escludere la presenza di malattie venose anali. È possibile che, a seguito della visita, lo specialista richieda ulteriori accertamenti attraverso esami di laboratorio quali glicemia, funzionalità epato-renale, assetto lipidico, dosaggio dei radicali liberi, dosaggio di vari ormoni.
Tra gli esami di screening o di approfondimento a seconda della patologia, l’Andrologo ha anche a disposizione:
Dopo aver raccolto dati e esiti delle analisi, lo specialista arriva ad una diagnosi alla quale segue una terapia che può essere farmacologica o chirurgica. Può accadere che l’Andrologo collabori con altri specialisti, quali l’oncologo, il neurologo, l’endocrinologo il chirurgo pediatrico.
L’andrologo può collaborare con questi specialisti in tutti i casi si possano verificare delle patologie che interessano l’organo riproduttivo maschile.
Come per un conflitto, per sconfiggere il nemico si devono mettere in campo delle armi, quelle a disposizione dell’Andrologo sono essenzialmente due come detto, la terapia farmacologica e la chirurgia.
Il caso del Viagra, la pillola blu per curare la disfunzione erettile che ha spopolato negli anni passati, è il miglior esempio di quello che può essere un rimedio farmaceutico. La cura farmacologica è una possibilità per curare o eliminare certi problemi ma non è l’unica. Ad esempio oggi con la cura basata sulle onde d’urto a bassa intensità si risolvono circa il 70% dei casi disfunzione erettile, con ottime prospettive di durata del trattamento.
La chirurgia andrologica si occupa di intervenire quando i rimedi farmacologici si sono rivelati inefficienti o quando sussistono delle malformazioni. Fortunatamente parliamo di interventi di precisione fatti con strumentazioni di grande precisione come ad esempio il laser, che permettono di ridurre il livello di invasività e velocizzare l’intervento.
Ecco spiegato in breve cosa fa l’andrologo, quali sono i sui compiti e come agisce per il bene del paziente. Vorremmo chiudere l’articolo con un consiglio rivolto a tutti, in caso di sintomatologie come: prurito o dolore ai genitali, arrossamenti o macchie, ingrossamenti dei testicoli, ingrossamento dei pettorali o segnali che fanno sospettare la presenza di un problema alla prostata, non aspettate! Una visita dall’Andrologo è il miglior strumento di prevenzione per la vostra salute, specie dopo i 50 anni.
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