La funzione erettile è un aspetto importante della salute e del benessere maschile. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, vari fattori possono portare a una diminuzione delle erezioni, sia in termini di frequenza che di qualità. A quale età l’uomo comincia ad avere problemi di erezione?
Il Dott. Andrea Russo è uno Specialista in Urologia e Andrologo dedicato alle problematiche di sessualità maschile. A differenza di altri colleghi, si occupa esclusivamente del benessere sessuale maschile. Ciò significa che può darti tutto il supporto necessario e risolvere il tuo disturbo. Come dicono oltre 500 recensioni, il Dott. Russo vanta un track record di successi. Ha una grande esperienza clinica e negli ultimi 5 anni ha visitato oltre 10.000 pazienti. Direttore del Centro di Urologia Avanzata a Milano e direttore del Training Center Onde d’Urto in Andrologia. I suoi centri adottano un approccio terapeutico basato sulle linee guida delle società scientifiche internazionali di medicina sessuale e sulla vasta esperienza clinica del Dott. Russo. Grazie a trattamenti all’avanguardia e una filosofia centrata sul paziente, il Dott. Russo, affronta ogni problema sessuale maschile con competenza, empatia e discrezione.
Molti uomini iniziano ad accusare i primi sintomi di difficoltà erettili già dopo i 40 anni, anche se alcuni possono sviluppare il problema anche prima. Le cause sono varie e comprendono il declino ormonale, fattori psicologici, vascolari e neurologici, oltre a stili di vita scorretti. Sebbene la comparsa di problemi di erezione dopo i 50-55 anni sia piuttosto frequente, bisogna sottolineare che non si tratta di una condizione fisiologica inevitabile. Esistono diverse strategie per prevenire e curare la disfunzione erettile a tutte le età, dai cambiamenti delle abitudini quotidiane ai trattamenti farmacologici ed innovativi approcci chirurgico-rigenerativi.
Abbiamo accennato che dopo i 40 anni, l’uomo comincia ad accusare i primi sintomi di una difficoltà erettile. Erezioni meno rigide, meno spontanee e di durata inferiore caratterizzano queste difficoltà. Da cosa dipendono questi problemi di erezione?
Quando i problemi di erezione diventano frequenti e persistenti, è consigliabile fare degli esami medici per individuarne la causa esatta. Esistono infatti terapie mirate per ciascun disturbo; dalle infiltrazioni di principi attivi per migliorare l’afflusso di sangue, agli integratori di ormoni, fino ad approcci chirurgico-rigenerativi innovativi. Indagare la radice del problema e intervenire in modo personalizzato rappresenta quindi la strategia vincente per recuperare una normale attività sessuale anche in età matura.
La disfunzione erettile è una patologia ben definita, caratterizzata dall’incapacità cronica e ricorrente di raggiungere o mantenere un’erezione adeguata per un rapporto soddisfacente. Questa condizione si distingue dunque dai semplici “problemi di erezione” che possono occasionalmente presentarsi, ad esempio dopo i 40 anni. La disfunzione erettile è invece una condizione persistente e clinicamente rilevante. Effettivamente, essendo legata soprattutto al declino degli ormoni maschili e a problemi vascolari, di solito si sviluppa più frequentemente dopo i 50-55 anni. Tuttavia non bisogna sottovalutare cause psicologiche, neurologiche e metaboliche che possono portare alla disfunzione erettile anche in età più giovane. Alcune patologie come il diabete, il colesterolo alto, l’ipertensione o la depressione possono compromettere la funzione erettiva già a partire dai 40 anni o anche prima. Occorre guardare oltre “l’età mediana” e considerare tutti i possibili fattori implicati nello sviluppo precoce della disfunzione erettile.
I trattamenti disponibili per la disfunzione erettile sono diversi e mirano a ripristinare la capacità di avere una perfetta erezione in qualsiasi momento. Esistono diverse terapie farmacologiche, fisiche e chirurgiche in grado di ripristinare una soddisfacente funzionalità sessuale e qualità di vita nei pazienti con disfunzione erettile. Oltre ai farmaci inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, risultano efficaci le onde d’urto, che stimolano la neo-vascolarizzazione del pene migliorandone le capacità erettili in modo non invasivo. Infiltrando principi attivi si migliora direttamente la vascolarizzazione del pene, mentre procedure chirurgiche mini-invasive rigenerano il tessuto erettile danneggiato. Gli impianti protesici penieni rappresentano un’opzione definitiva per le erezioni rigide e permanenti, mentre il trapianto di cellule staminali può recuperare parte della funzione erettile perduta, in casi selezionati. In casi altamente selezionati si può infine ricorrere al trapianto di cellule staminali per recuperare parte della funzione erettile perduta.
La prevenzione rappresenta sempre il primo e più importante passo per salvaguardare la propria salute. Anche riguardo le funzioni uro-genitali maschili, seguire alcune buone abitudini aiuta a ridurre notevolmente i rischi di disturbi. Mantenere il peso forma, praticare attività fisica con regolarità e seguire un’alimentazione equilibrata e povera di grassi rappresentano le strategie principali.
Inoltre, eliminare o ridurre fattori di rischio come fumo e alcol aiuta a preservare la salute del sistema vascolare e nervoso coinvolto nell’erezione. La prevenzione rappresenta quindi il primo, semplice ed efficace “trattamento” per migliorare le possibilità di una corretta funzionalità sessuale duratura. Abitudini di vita sane, controllo del peso, attività fisica e un’alimentazione corretta aiutano a prevenire problematiche urologiche e andrologiche.
Speriamo di aver chiarito in modo esaustivo le problematiche legate alla domanda iniziale: a quale età l’uomo comincia ad avere problemi di erezione? Come spiegato, è possibile che i primi sintomi di difficoltà erettili compaiono già dopo i 40 anni, influenzati da fattori ormonali, vascolari, neurologici e psicologici. Tuttavia solo dopo i 50-55 anni la disfunzione erettile, cronica e persistente, diventa più frequente. Vorrei sottolineare che i moderni trattamenti a mia disposizione, dai farmaci alle onde d’urto fino alle tecniche mini-invasive e rigenerative, sono in grado di ottenere risultati duraturi anche in presenza di forme gravi e consolidate di disfunzione. La chiave è intervenire tempestivamente non appena compaiono i primi sintomi, eseguendo gli esami specifici ed elaborando un piano terapeutico personalizzato. La prevenzione con stili di vita sani risulta inoltre determinante. Per questo vi invito a contattare il mio studio per una visita medica specialistica. Potrò valutare attentamente il vostro caso e illustrarvi le soluzioni terapeutiche più indicate, con l’obiettivo di preservare e, laddove necessario, ripristinare la naturale funzionalità sessuale maschile.