Condilomi acuminati, verruche genitali, creste di gallo: i nomi sono tanti ma indicano tutti la stessa cosa, cioè delle escrescenze o protuberanze che si formano su cute e mucose nella zona genitale e anale. A causare i condilomi acuminati è il Papilloma Virus, di cui ne esistono più di 100 forme, e il contagio avviene per trasmissione sessuale. Si tratta di un virus molto aggressivo e contagioso, sebbene le infezioni che provoca siano di solito transitorie. «Alcune forme di virus HPV – spiega il dottor Andrea Russo, urologo direttore del Centro di Urologia Avanzata, con sede a Milano e Saronno – sono asintomatiche mentre altre provocano i condilomi, che sono delle formazioni verrucose. In particolare, i condilomi acuminati sono detti anche creste di gallo, poiché si tratta di sporgenze carnose di colore roseo con l’aspetto simile a quello della cresta di un gallo. Nell’uomo si formano sul glande, sul solco balano-prepuziale, sul meato uretrale, lungo il frenulo e sul pene. A volte queste escrescenze interessano anche le superfici mucose e cutanee della zona perianale. Si possono cominciare a manifestare anche in forma lieve, quindi è bene prestare attenzione ad eventuali piccole puntine rossastre che sporgono sul glande, perché potrebbero essere condilomi causati dal Papilloma Virus. L’infezione – precisa lo specialista – avviene principalmente per trasmissione sessuale, anche se il contagio può avvenire anche tramite il semplice contatto fisico se sono presenti lacerazioni, tagli o abrasioni nella pelle e nelle mucose».
I condilomi possono avere un periodo di incubazione fino a sei mesi dopo il contagio. A meno che non si tratti di casi gravi, generalmente i condilomi sono indolori e non fastidiosi. Tuttavia è bene procedere a un trattamento, dato che esiste una correlazione tra infezione da Papilloma Virus, condilomi e alcuni tipi di cancro. «La cura dei condilomi acuminati – afferma il dottor Russo – può anche avvenire attraverso dei farmaci, ma di solito si preferisce una terapia distruttiva. È possibile procedere con diverse tecniche di chirurgia ambulatoriale: laser, crioterapia ed elettrocoagulazione. Con la crioterapia viene utilizzato un tampone imbevuto di azoto liquido per congelare i condilomi e asportarli senza anestesia e senza sanguinamento, mentre con l’elettrocoagulazione e la laserterapia viene vaporizzato il condiloma sotto anestesia locale, con minime cicatrici post-operatorie. Nei casi più gravi – aggiunge l’urologo e direttore del Centro di Urologia Avanzata – potrebbe essere necessario anche procedere con la rimozione chirurgica tradizionale».
Il miglior modo per fare prevenzione, dato che si tratta di una malattia a trasmissione sessuale, sarebbe quello di cercare di evitare di avere numerosi rapporti occasionali e frequenti cambi di partner. «Il preservativo – sottolinea il direttore del Centro di Urologia Avanzata – è utile ma non totalmente sicuro, dato che non impedisce completamente il contatto tra le zone genitali. Inoltre, il contagio può avvenire anche attraverso lesioni o abrasioni. Per le donne esiste il PAP test per rilevare il Papilloma Virus, mentre per gli uomini non c’è ancora un test ufficialmente approvato. Un’alternativa, può essere effettuare un tampone vaginale per le donne o uretrale per gli uomini; il tampone, grazie a tecniche di amplificazione genica, permette di individuare la presenza del virus nelle poche cellule prelevate. Infine, non bisogna dimenticare – conclude il dottor Russo – che per alcune forme di Papilloma Virus, comprese quelle che causano i condilomi genitali, c’è la possibilità di proteggersi sottoponendosi al vaccino».