La prostatite è un’infiammazione della prostata, una ghiandola molto sensibile situata sotto la vescica responsabile della produzione di liquido seminale. Cosa può provocare una prostatite? Lo abbiamo chiesto al Dott. Russo!
Il Dott. Andrea Russo è uno Specialista in Urologia e Andrologo dedicato alle problematiche di sessualità maschile. A differenza di altri colleghi, si occupa esclusivamente del benessere sessuale maschile. Ciò significa che può darti tutto il supporto necessario e risolvere il tuo disturbo. Come dicono centinaia di recensioni positive, il Dott. Russo vanta un track record di successi. Ha una grande esperienza clinica e negli ultimi 5 anni ha visitato oltre 10.000 pazienti. Direttore del Centro di Urologia Avanzata a Milano e direttore del Training Center Onde d’Urto in Andrologia. I suoi centri adottano un approccio terapeutico basato sulle linee guida delle società scientifiche internazionali di medicina sessuale e sulla vasta esperienza clinica del Dott. Russo. Grazie a trattamenti all’avanguardia e una filosofia centrata sul paziente, il Dott. Russo, affronta ogni problema sessuale maschile con competenza, empatia e discrezione.
Come anticipato la prostatite è un’infiammazione della prostata, una ghiandola delle dimensioni di una castagna situata sotto la vescica e intorno all’uretra maschile. Produce parte del liquido seminale, rendendo ipersensibile la prostata alle infezioni. Le cause infettive riguardano infezioni batteriche ascrivibili principalmente a Escherichia coli (batterio fisiologicamente presente nell’intestino) che risalgono l’uretra e infettano la prostata. Anche altri batteri come Pseudomonas, Enterococcus, Klebsiella e Proteus possono causare prostatiti.
Questi sono i sintomi più comuni di una prostatite, anche se possono variare in base alla forma acuta o cronica, batterica o non batterica dell’infiammazione prostatica. Il consulto medico è fondamentale per una corretta diagnosi.
In sintesi, la prostatite acuta ha natura batterica ed esordisce con sintomi improvvisi e acuti, mentre quella cronica ha una causa più complessa, non sempre infettiva, e sintomi prolungati nel tempo con peggioramenti intermittenti. Per una corretta diagnosi è importante il consulto di un andrologo o urologo esperto.
La diagnosi della prostatite parte sempre da un’accurata anamnesi, cioè la raccolta dei sintomi e dei fattori di rischio del paziente da parte del medico specialista. Inoltre è fondamentale un esame obiettivo completo per valutare l’infiammazione della prostata. Spesso vengono prescritti esami del sangue di routine per escludere altre patologie e valutare eventuali segni di infiammazione. L’urio analisi serve per valutare la presenza di batteri nelle urine che possono risalire dall’uretra alla prostata. L’esame più specifico per diagnosticare la prostatite è però l’esame colturale del liquido prostatico prelevato mediante massaggio prostata-vescicale. In questo modo è possibile isolare e identificare il batterio responsabile dell’infiammazione e prescrivere una terapia antibiotica mirata. Una corretta diagnosi di prostatite si basa su anamnesi, visita uro-andrologica, esami del sangue e analisi di routine, ma soprattutto sull’esame colturale del liquido prostatico che consente di identificare il batterio responsabile e impostare la terapia più adeguata.
La terapia più importante per curare la prostatite, soprattutto nella forma acuta e batterica, sono gli antibiotici specifici. Solo dopo aver isolato il batterio responsabile mediante esame del liquido prostatico, il medico può scegliere la molecola antibiotica più efficace. Il trattamento antibiotico dura in genere 4 settimane e va seguito in maniera corretta. In casi di prostatite cronica o recidivante, oltre agli antibiotici mirati, risultano utili cambiamenti nello stile di vita come: migliorare l’igiene intima, ridurre l’eccesso di stress, moderare l’attività sessuale, seguire un’alimentazione antinfiammatoria. In alcuni casi il medico può prescrivere farmaci per ridurre l’infiammazione prostatica come gli alfa bloccanti e gli antinfiammatori. Nei casi più gravi e resistenti alle terapie, l’urologo può valutare un eventuale intervento chirurgico mini-invasivo per asportare parzialmente o totalmente la prostata. Tuttavia si tratta di un trattamento di ultima istanza.
La prevenzione della prostatite parte dall’igiene intima corretta. Lavare accuratamente l’area genitale dopo ogni rapporto sessuale o defecazione aiuta a ridurre la carica batterica che potrebbe risalire dall’uretra alla prostata. È importante inoltre evitare il sovraccarico della prostata. Limitare l’attività sessuale frequente e intensa, soprattutto nei soggetti predisposti, può ridurre il rischio di irritazione prostatica. Anche sforzi fisici e sport estremi potrebbero infiammare una prostata ipersensibile. Infine effettuare controlli urologici periodici consente di individuare precocemente eventuali segni di infiammazione prostatica o alterazioni che possono predisporre a prostatiti ricorrenti. Ad esempio un’ecografia transrettale della prostata può evidenziare noduli o ipertrofia prostatica.
Siamo riusciti a rispondere alla domanda iniziale: cosa può provocare una prostatite? Come abbiamo visto l’infiammazione della prostata può essere causata sia da agenti infettivi come batteri, sia da fattori non infettivi come stress, traumi e stimolazione eccessiva. I sintomi come dolore, bruciore urinando e necessità frequente di urinare devono sempre indurre a fare un controllo urologico per una corretta diagnosi. La terapia è principalmente a base di antibiotici specifici selezionati dopo l’esame colturale del liquido prostatico, associati a modifiche dello stile di vita. Solo nei casi più gravi si ricorre a interventi chirurgici.
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