Abbiamo già trattato questo argomento con diversi articoli ma oggi vogliamo analizzare, nel dettaglio, le terapie utilizzate per questa disfunzione. Terapia eiaculazione precoce, esiste una soluzione o più soluzioni? Verificheremo i farmaci e le opzioni chirurgiche, senza tralasciare, esercizi mirati e qualche modifica alle abitudini quotidiane!
Il Dottor Russo è uno Specialista in Urologia e Andrologo, che presta la sua opera come Direttore del Centro di Urologia Avanzata a Milano e Direttore del Wolf Elvation Training Center per Onde d’Urto in Andrologia. Presso i suoi centri si utilizza un approccio terapeutico basato sui più recenti studi clinici, sulle linee guida delle società scientifiche internazionali di medicina sessuale e sull’ampia esperienza clinica, propria del Dottor Russo.
Prima di tutto bisogna precisare che l’eiaculazione precoce non è uguale per tutti, differenti cause scatenanti, richiedono protocolli terapeutici diversi. Ne consegue che l’approccio migliore è personalizzato e multimodale. L’informazione e l’educazione del paziente sono fondamentali, soprattutto in caso di eiaculazione precoce soggettiva e variabile.
Le opzioni di trattamento comuni per l’eiaculazione precoce includono tecniche comportamentali, anestetici topici, farmaci e consulenza. Il trattamento comportamentale più la terapia farmacologica si sono rivelati un’ottima ed efficace combinazione. Andiamo ad analizzarli nel dettaglio.
Pur essendo un disturbo definito esistono, come per le cause, differenti tipologie di eiaculazione precoce. L’eiaculazione precoce non è uguale per tutti: diverse cause scatenanti, richiedono protocolli terapeutici differenti.
Si presenta con una o la combinazione delle seguenti caratteristiche:
L’eiaculazione precoce chiamata “ante portam”, in cui l’eiaculazione avviene prima della penetrazione vaginale, è la forma più severa di eiaculazione precoce.
L’eiaculazione precoce primaria è di solito di natura biologica (medica) e non psicologica. Purtroppo i meccanismi alla base della patologia non sono stati ancora identificati in modo esatto, anche se esistono diverse teorie a riguardo.
Si presenta con una o la combinazione delle seguenti caratteristiche:
Non è considerata una vera e propria disfunzione sessuale, ma una variazione nell’ambito della normale performance sessuale. Si manifesta nelle seguenti condizioni:
I pazienti con questo disturbo credono di soffrire di eiaculazione precoce pur avendo un tempo di latenza eiaculatoria intra vaginale (IELT – tempo che intercorre dall’inizio del rapporto penetrativo all’eiaculazione) superiore ai 3 minuti.
L’eiaculazione precoce soggettiva è caratterizzata da uno o più dei seguenti punti:
È possibile migliorare il controllo dell’eiaculazione e il tempo di eiaculazione con tecniche come: la compressione, la “Start-Stop” e la “Start-Stop-Squeeze”. Questo tipo di terapia può essere più utile per chi soffre di eiaculazione precoce secondaria, episodica e soggettiva.
La tecnica di compressione è talvolta raccomandata come terapia per l’EP. Poco prima dell’eiaculazione, l’asta del pene è saldamente schiacciata tra il pollice e l’indice. La spremitura provoca una significativa riduzione dell’erezione, che alla fine impedisce l’eiaculazione.
Il metodo start-stop è probabilmente la terapia comportamentale più comune per l’eiaculazione precoce. La tecnica start-stop per PE comporta l’apprendimento dell’identificazione di ciò che viene spesso definito “eccitazione di medio livello”. Per eseguire questo metodo, è necessario interrompere la stimolazione (ad esempio i rapporti sessuali) e consentire al livello di eccitazione di diminuire prima di ricominciare. Quando viene identificata l’eccitazione di medio livello e viene controllata l’eiaculazione, è quindi possibile passare alla stimolazione della mano del partner, quindi ai rapporti con un movimento minimo e infine a interrompere la spinta iniziale. Come il metodo Squeeze, il metodo start e stop è un processo in due parti e le tecniche possono essere utilizzate insieme, una volta padroneggiate, dando via alla terza soluzione, la “Start-Stop-Squeeze”.
I muscoli del pavimento pelvico potrebbero, se deboli, compromettere la capacità di ritardare l’eiaculazione. Gli esercizi del pavimento pelvico (esercizi di Kegel) possono aiutare a rafforzare questi muscoli.
Una delle teorie principali sulle cause dell’eiaculazione precoce è l’ipersensibilità genitale. L’applicazione di anestetici locali sul glande, può quindi essere di aiuto per alcuni pazienti.
È importante utilizzare gli anestetici locali in maniera corretta per poter raggiungere un dosaggio ottimale ed evitare di intorpidire (anestetizzare) completamente il pene o i genitali della partner. Creme e spray anestetici contengono un agente paralizzante, come benzocaina, lidocaina o prilocaina, sono talvolta usati per trattare l’eiaculazione precoce. Questi prodotti vengono applicati sul pene da 10 a 15 minuti prima del rapporto sessuale per ridurre la sensazione e aiutare a ritardare l’eiaculazione.
Molti farmaci potrebbero ritardare l’orgasmo. Sebbene nessuno di questi farmaci sia stato specificamente approvato per il trattamento dell’eiaculazione precoce, alcuni vengono utilizzati a questo scopo, inclusi antidepressivi, analgesici e inibitori della fosfodiesterasi-5. Questi farmaci potrebbero essere prescritti per l’uso quotidiano o su richiesta e potrebbero essere prescritti da soli o in combinazione con altri trattamenti. Diversi antidepressivi causano quindi un ritardo dell’eiaculazione, aumentando il tempo di latenza eiaculatoria intravaginale (IELT):
Quando si utilizzano gli SSRI, è importante valutare il dosaggio e il tipo di assunzione, al bisogno (ad es. prima del rapporto sessuale) o tutti i giorni. È importante seguire le indicazioni dello specialista che possono variare in base al tipo di disturbo.
Priligy (dapoxitina)
La dapoxetina (Priligy®) è un farmaco sviluppato appositamente per il trattamento dell’eiaculazione precoce ed è perciò il trattamento iniziale per quasi tutti i pazienti. Il suo vantaggio è che ha un effetto veloce ed ha una durata breve, il che si traduce nella possibilità di assumerla poco prima del rapporto sessuale (1-2 ore).
Alcuni studi scientifici riportano che l’uso quotidiano di alfa-bloccanti (come la tamulosina e la silodosina), solitamente impiegati per il trattamento dei disturbi legati all’ipertrofia prostatica, può migliorare il tempo di eiaculazione. Questo tipo di farmaco viene solitamente prescritto ai pazienti che non hanno avuto giovamento dalla dapoxetina (e che hanno anche disturbi urinari)
Gli inibitori della PDE-5 possono essere una ottima opzione nei pazienti che soffrono di eiaculazione precoce secondaria a disfunzione erettile. Se dopo il trattamento per la disfunzione erettile l’eiaculazione precoce non migliora, bisognerà allora integrare gli inibitori della PDE-5 con altre opzioni terapeutiche.
Nei casi più severi di eiaculazione precoce, come l’eiaculazione ante-portam (ossia ancora prima di iniziare il rapporto penetrativo), laddove altri trattamenti non hanno avuto successo, la terapia iniettiva a base di Alprostadil può consentire al paziente di mantenere l’erezione anche dopo l’eiaculazione e di riprendere il rapporto. Questa modalità terapeutica può non essere particolarmente piacevole per i pazienti, ma può migliorare l’appagamento sessuale della partner e, in alcuni casi, essere di aiuto nel controllare meglio l’eiaculazione.
Molti pazienti con eiaculazione precoce non rispondono alle singole modalità terapeutiche e necessitano di una terapia di combinazione.
I pazienti che soffrono di eiaculazione a causa di un problema ai genitali come il frenulo breve o fimosi, possono trarre giovamento dalla correzione chirurgica del problema. La circoncisione non deve essere considerata come trattamento di routine per l’eiaculazione precoce, poiché potrebbe non apportare alcun giovamento in presenza di un prepuzio sano.
Terapia eiaculazione precoce, un argomento che deve necessariamente essere discusso con un Andrologo che può individuare il giusto percorso di cura. Il Dott. Andrea Russo è Specialista in Urologia e Andrologo, è presente in due sedi, a Milano e Saronno. È Direttore del Centro di Urologia Avanzata e direttore del Wolf Elvation Training Center Onde d’Urto in Andrologia. Presso i suoi centri si utilizza un approccio terapeutico basato sui più recenti studi clinici, sulle linee guida delle società scientifiche internazionali di medicina sessuale e sull’ampia esperienza clinica del Dottor Russo.
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